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Osteopata e Psicologo: l’arma vincente per ansia e stress!
19 Agosto 2022
Postato da Mariella Bruno il 27 Gennaio 2022
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Sensibilità al rumore, tendenza alla paura, disattenzione, iperattività, impulsività, paura di superfici e altezze, comportamenti compulsivi, comportamenti legati all’ansia da separazione, aggressività.

Ecco i sette tratti riguardanti i “comportamenti indesiderati legati all’ansia” dei cani.

Questi tratti sono stati presi in esame in una ricerca condotta dall’Università di Helsinki su un campione vasto di cani maschi e femmine (51,5%) in un’età compresa tra le 10 settimane e i 17 anni, ed ha coinvolto 264 razze oltre ad un campione notevole di meticci.

Paura o ansia?

La paura è una risposta emotiva di tipo adattativo diretta nei confronti di uno stimolo, realmente presente, che l’animale percepisce come potenzialmente pericoloso. È quindi una risposta funzionale.

Nella paura la risposta emotiva ha inizio quando l’animale percepisce la presenza dello stimolo che interpreta come potenzialmente pericoloso.

La paura è una risposta adattativa presente in tutte le specie in quanto consente all’animale di evitare situazioni e attività che potrebbero essere pericolose aumentando le possibilità di sopravvivenza.

Una paura improvvisa, eccessiva, profonda, viene classificata come fobia. L’intensità di una reazione fobica è maggiore rispetto a quella di paura.

L’ansia, invece,  è una riposta emotiva di tipo apprensivo che presagisce una situazione che l’animale percepisce come imprevedibile o pericoloso.

Cosa ha scoperto questo studio?

Il team ha scoperto che alcuni di questi comportamenti tendono a essere associati tra loro, che determinati tratti si trovano più spesso in alcune razze e che ci sono consistenti diversità legate alla genetica, al genere, all’età.

Al 1° posto c’è la sensibilità ai rumori, nello specifico fuochi d’artificio.

Al 2° posto la paura nei confronti di conspecifici, di esseri umani sconosciuti o delle nuove situazioni.

Al 3° posto ci sono comportamenti compulsivi, comportamento compulsivo più comune l’autolesionismo. Meno diffusi, invece, i comportamenti legati alla separazione e l’aggressività.

Tuttavia, i dati precisano che i cani impauriti hanno tre volte la probabilità di mostrare atteggiamenti aggressivi rispetto a cani non spaventati e che, di conseguenza, l’aggressione è un comportamento motivato principalmente dalla paura.

 

Sintomi del disturbo di ansia nel cane

La paura è  una risposta adattativa ma le fobie non lo sono perchè interferiscono con il normale funzionamento dell’animale. Come per noi esseri umani (ricordiamoci che siamo pur sempre animali) i sintomi della fobia permangono anche dopo la rimozione o la scomparsa dello stimolo e talvolta la reazione fobica può essere innescata in assenza dello specifico stimolo scatenante.

 

I segni comportamentali compatibili con uno stato di paura possono includere: aumento di vigilanza, reattività, attività motoria ed esplorazione ambientale con eccessiva richiesta di attenzioni. Ma anche, inibizione comportamentale, timidezza, prudenza, reazioni di evitamento, riduzione dell’attività locomotoria, nascondersi, fuggire, mostrare comportamenti aggressivi o di sostituzione come l’auto-toelettatura.

Altri segni evidenziabili in un animale pauroso sono: leccarsi le labbra, sbadigli, frequenti deglutizioni, salivazione, diarrea, vomito, ansimazione, tremori e vocalizzazioni (generalmente mugolii, ma anche abbaiare ripetutamente o ululare).

!!!Nei casi estremi i cani mostrano un reale stato di panico: sono insensibili al dolore e agli stimoli sociali e reagiscono immediatamente ed in maniera estrema ed impulsiva.

Purtroppo, in questi casi, il comportamento di fuga può essere così violento che i cani arrivano al punto di rompersi i denti, strapparsi le unghie o buttarsi dalla finestra, indipendentemente dall’altezza.

Il traffico, le grate metalliche, le scale, i temporali e i rumori forti e improvvisi sono tra le cose che più comunemente suscitano paura.

Vi sono diversi rumori di cui i cani hanno paura: i più comuni, come è stato evidenziato dalla ricerca su citata, sembrano essere in primis i fuochi d’artificio ma anche tuoni e gli spari.

 

Ci sono razze più predisposte all’ansia?

I risultati più interessanti sono stati quelli che hanno indicato sensibili differenze in questi tratti comportamentali tra le varie razze analizzate nello studio dell’Università di Helsinki , in particolare: Bernese, Border Collie, Finnish Lapponian Dog, Pastore Tedesco, Labrador Retriever, Lagotto Romagnolo, Lapponian Herder, Miniature Schnauzer, Collie a pelo lungo, Shetland Sheepdog, Collie a pelo raso, Soft Coated Wheaten Terrier, Perro de Agua spagnolo, Staffordshire Bull Terrier.

I cani meticci, il Lagotto Romagnolo e il Wheaten sono più portati ad avere problemi di ipersensibilità ai rumori. Tra tutti, gli Staffordshire e i Miniature Schnauzer sono, invece, quelli meno sensibili ai rumori.

I più “paurosi” sarebbero i Perro de Agua e gli Shetland, oltre che i meticci, al contrario dei Labrador e degli Staffordshire, i più “spavaldi” tra le razze.

La paura delle superfici e delle altezze risulta, infine, un tratto abbastanza comune nei meticci e nei Collie a pelo lungo.

I meticci e i Miniature Schanuzer sarebbero quelli più portati ai comportamenti aggressivi, i secondi in particolare sia verso gli estranei che verso membri della famiglia, comportamento, invece, a bassissima prevalenza nei Labrador dell’indagine.

I Wheaten Terrier e nuovamente i meticci nei dati riguardanti l’ansia da separazione, c’è  una differenza: mentre i meticci sembrano più portati a distruggere, urinare o defecare in luoghi inappropriati se lasciati soli, i Wheaten sono portati a vocalizzazioni, salivazione e ad ansimare nei momenti di solitudine.

Nel caso dei meticci è molto probabile che la prevalenza dell’ansia da separazione  sia causata dalle precedenti esperienze di vita in strada o canile o dalle privazioni vissute, dato che la maggior parte dei meticci dell’indagine era effettivamente stato adottato, salvato da situazioni spiacevoli o ignote.

Meticci e cani pastore Tedesco che mostrano compulsioni, tendono a camminare avanti e indietro senza sosta e a consumare eccessive quantità d’acqua. Tant’è che uno studio australiano del 2016 aveva già rilevato che i Pastori Tedeschi avevano alte probabilità di essere portati in clinica comportamentale per comportamenti ossessivi.

 

Cosa fare?

Gli ingredienti principali sono:

amore, pazienza e costanza!

Nel tempo verrai ripagato, perché aiuterai il tuo pelosetto ad acquisire più fiducia in sé ed in te.

Lo sai, lavoro con le paure, ansie, fobie di esseri umani ogni giorno ed ho notato esserci tante similitudini nel trattamento dell’ansia nei cani.

Quando Maya è arrivata nella nostra vita, io e mio marito abbiamo iniziato a “prepararci” ancor prima…

con amore e pazienza abbiamo acquistato un libro (in realtà ci è stato regalato da due cari amici).

Te lo consiglio:

“Parla con il tuo cane”, frutto di venticinque anni di esperienza attraverso il “metodo d’addestramento dolce” di Jan Fennell, la quale invece di basarsi sul meccanismo degli ordini e sul principio di totale obbedienza del cane al padrone, propone di imparare ad ascoltare e a farsi ascoltare, a “comunicare” con il proprio amico pelosetto, pur senza rinunciare ad alcuni aspetti del classico rapporto uomo-animale.

Ogni sera, a letto, leggevo ad alta voce qualche pagina del libro e lo commentavamo con mio marito. Le ultime pagine, le ho lette durante il viaggio che ci portava a prendere maya dall’allevamento a Modena.

E’ stato utile nell’avere chiara la dinamica di gerarchia del cane, il quale segue la logica del branco e per cui tutte le dinamiche che seguono la comunicazione tra noi e loro devono tener presente questo assioma!

E’stato utile. Ma non sufficiente. Come per tutte le esperienze di vita, quando sei sul campo, le cose sono più ricche e particolareggiate che non esistono sui manuali…per cui io e mio marito abbiamo scelto di farci aiutare da una educatrice, Azzurra.

Maya, sin da subito, ha mostrato avere comportamenti fobici, in particolare verso rumori nuovi, forti, persone sconosciute al punto da immobilizzarsi o fuggire.

 

Questo è quello che noi abbiamo fatto con amore, pazienza e costanza:

  1. Esposizione

Per ridurre l’ansia nei cani, ma in realtà anche per noi esseri umani, occorre un allenamento regolare e costante ad esporsi ala situazione temuta.

Insomma, come piace dire a me ai miei pazienti: “Evitare di evitare”!

Bisogna esporre gradualmente ma regolarmente il cane alla sua fonte di paura, per un brevissimo periodo inizialmente, per poi proseguire alla desensibilizzazione dello stimolo che causa il problema.

  1. Rinforzo positivo

Per ridurre un sintomo comportamentale  o comportamento problema, ad esempio l’abbaiare continuo oppure i lamenti continui del cane, interviene il classico rinforzo positivo.

Distrai il cane quando è ansioso e, ogni volta che smette di lamentarsi o abbaiare concentrandosi su altro, premialo con una sua crocchetta o con coccole. Noi abbiamo preferito le coccole perché Maya ha problemi gastroenterici, per cui i primissimi mesi è cresciuta con crocchette medicate.

  1. Gioco

I cuccioli hanno bisogno di esprimere tutta l’energia tipica della loro fascia di età, per cui, come per noi umani, l’esercizio fisico piacevole, giocoso, rigenerante, serve a ridurre i livelli di stress nel cane dandogli l’opportunità di scaricare la sua energia e, al contempo, rafforzare la sua muscolatura. Mi preme dirti che, in questo senso è sempre bene confrontarti con il proprio veterinario di fiducia, poiché alcune razze devono evitare alcune tipologie di esercizio fisico, che potrebbe essere fattore di rischio per alcune patologie in età adulta. Ad esempio, Maya, essendo razza gigante (ora ha 8 mesi e pesa 40kg), tende a sviluppare displasia all’anca, per cui dovrebbe ridurre al minimo salti sulle posteriori, salite ripide o scale. O ancora, sempre per i taglia grande/gigante, è bene non far giocare il pelosetto né subito prima, né subito dopo aver mangiato, per evitare la pericolosa torsione dello stomaco, ma attendere il termine della digestione.

Cosa non fare mai!

Rivolgiti ad un esperto educatore, ma in base alla mia esperienza posso dirti che ci sono alcuni atteggiamenti che non devi mai assumere:

– non picchiare il cane e non lo rinchiudere in gabbie o spazi troppo ristretti, poiché amplifichi il suo disagio

– non punire severamente il cane, perché la causa del suo atteggiament è l’ansia. Devi lavorare su questa e non sulla punta dell’iceberg.

– non pensare di risolvere l’ansia con goccine o giubbini calmanti. Puoi tamponare, ma il problema non l’hai risolto.

Se vuoi saperne di più ti aspetto venerdì 28 gennaio alle 17:30 all’evento gratuito su facebook “Tra Corpo e Psiche” : <<Ansia e Fobie nei cani: ne parliamo con l’esperta>>, dove potrai fare domande e confrontarti con l’esperta, Azzurra Lazzaro, addestratrice cinofila ENCI, Educatrice Cinofila CSEN , Tecnico Nosework Sportivo CSEN.

 

 

Ti aspetto su Facebook, clicca qui:  Tra Corpo e Psiche

 

 

 

 

 

 

 

Sitografia

https://www.nature.com/articles/s41598-020-59837-z

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Mariella Bruno
Mariella Bruno
Mariella Bruno è psicologa e psicoterapeuta nella provincia di Taranto, Puglia, Italia. Specializzata nella cura dei disturbi di ansia, panico, stress, public speaking e comunicazione efficace.

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Dott. Mariella Bruno

Per la cura dei disturbi di ansia, panico, stress, crisi emotiva e di relazione, public speaking e gestione dello stress.

© 2014 Dott. Mariella Bruno - PIVA 02794460739 - Tra Corpo e Psiche | Psicologa Psicoterapeuta
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      Dott.Roberto Palmisano

      Sono un osteopata D.O.m.R.O.I. iscritto nel Registro degli Osteopatia Italiani, specializzato in osteopatia pediatrica e chinesiologo.

      A 20 anni, dopo il diploma, mi sono trasferito a Milano per realizzare il mio grande sogno nel cassetto!

      Affermarmi nel mondo del lavoro e… perché no! …per divertirmi un po’!
      Circa 5 anni più tardi, dopo aver fatto diversi lavori, inizio a lavorare in una palestra come istruttore di sala poi come personal trainer ma dopo due anni mi sono ritrovato ad essere il responsabile tecnico della palestra dove gestivo una ventina di istruttori.

      Mi sono iscritto al corso di laurea in Scienze Motorie presso l’università Cattolica di Milano a 32 anni, esattamente due anni e mezzo dopo discuto la mia tesi di Laurea.

      Iniziai a lavorare nel mondo del calcio coi bambini di 5/8 anni e mi rendo conto che lavorare con loro sarebbe stato il mio futuro.
      Dopo tre meravigliosi anni trascorsi con quei bambini decisi di iscrivermi presso un Istituto di osteopatia di cui non conoscevo nulla…

      Durante il percorso di 6 anni accademici, la passione per questa materia si è fatta sempre più vivida dentro di me. Mi specializzo in osteopatia pediatrica unendo così l’amore per questo approccio terapeutico con l’amore verso i bambini.
      Per 6 anni ho avuto l’onore di poter divulgare la mia passione ed il mio sapere, presso una scuola di osteopatia, a tanti studenti provenienti da ogni parte d’Italia. Sono, pertanto, docente di osteopatia e biomeccanica.

      Dopo 28 anni sono tornato nella mia amata Puglia con la voglia di portare la mia esperienza e la mia passione al servizio delle persone adulte e dei bambini. 

      Dott.Marco Papalino

      Esperto in esordi di patologia psichiatrica, Disturbi d’ansia, Disturbi dell’Umore, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Disturbi correlati ad eventi traumatici, Disturbi Psicotici, Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, Disturbi di Personalità.

      Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro dove mi sono specializzato in Psichiatria con votazione massima con lode.
      Ho frequentato, inoltre, la scuola di Psicoterapia, della durata quadriennale, ad indirizzo Cognitivo Post-Razionalista (IPRA) specializzandomi con lode e il primo livello di EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
      Ho una lunga esperienza nell’individuazione degli stati mentali a rischio nei giovani, nel trattamento di esordio della patologia psichiatrica nonché nella divulgazione del concetto di salute fisica nei soggetti affetti da patologia mentale, con partecipazione a diversi progetti nazionali e internazionali.

      Nel 2020 ho lavorato come consulente psichiatra presso la sede pugliese della Sovraintendenza Sanitaria Regionale dell’INAIL per la valutazione degli eventuali postumi psichiatrici (disturbi d’ansia, attacchi di panico, reazioni di adattamento, disturbo post-traumatico da stress) secondari alla positività al Sars-CoV-2.
      Sono co-autore di numerose pubblicazioni internazionali a cura del Gruppo di Neuroscienze Psichiatriche del Policlinico di Bari, con particolare attenzione all’eziopatogenesi dei disturbi psichiatrici e predizione della risposta al trattamento.

      Nel mio approccio al paziente ho a cuore la necessità di creare un rapporto di fiducia e condivisione che sia basato sull’ascolto attivo delle esigenze del paziente al fine di stabilire un clima sereno, positivo e accogliente; da questo assunto parte il mio incontro con l’interlocutore, in una pratica clinica che, grazie all’integrazione della terapia farmacologica e di un approccio psicoterapeutico, mira alla restituzione del completo benessere mentale.

      Dott.ssa Alessandra Anatilopan, posturologa

      Postura respiro nel disturbo di panico

      Dietro gli occhi di ogni mio cliente c’è un anima che ha qualcosa da raccontare… l’anima può SENTIRE l’amore, la delicatezza, la vera presenza, il profondo rispetto…  ma anche paure.
      Di fatti L’emozione che tutti meglio conosciamo, è la paura di morire, di soffrire, di non farcela, di rimanere soli, di vivere, di ammalarsi, di non avere più via d’uscita, di non essere considerati, di non essere all’altezza… paura del presente e del futuro, paura di invecchiare ecc…
      Alla paura le diamo,così, il potere di entrare nel nostro sistema vitale e abbassare l’energia presente…predisponendoci a malattie e dolori, quindi affacciandosi alle finestre della POSTURA…!
      È un’anima che ha vissuto esperienze, forse più di quelle che pensiamo e un’anima che sente, che percepisce, che soffre più di quanto immaginiamo, di fatti OGNI SOFFERENZA SI RIFLETTE SULLA POSTURA CHE SI PUÒ CHIUDERE, IRRIGIDIRSI, PIEGARSI ma soprattutto può bloccare IL RESPIRO nel tentativo di continuare a vivere… nonostante tutto!
      È l’anima che abita in quel corpo che ci chiede aiuto per i dolori per cui soffre, che altro non sono che il risultato finale di uno squilibrio… a volte emotivo, a volte meccanico-posturale e molte altre volte …..da scoprire !!…ricercandone le cause!
      Ed è qui che entra in azione la mia conoscenza PANCAFIT e il suo metodo applicativo!
      Le posture decompensate del metodo RAGGI offrono al corpo e all’anima in esso “imprigionata” di localizzare e sentire… affrontare, comprendere e liberare le tensioni nel respiro (diaframma) recuperando libertà, scioltezza e benessere psicofisico…
      Ovviamente non mi occupo di psicoterapia, ma di espressione corporea.

      IL CORPO PARLA, LA POSTURA MIGLIORA, IL PAZIENTE STA MEGLIO.

      Dott.ssa Mariella Bruno

      Conosco bene gli attacchi di panico.

      E no, non semplicemente come psicologa.

       

       

      E’ estate ed il cielo su di me è sereno. Mi diplomo con il massimo dei voti, supero due concorsi, a Bari e a Roma, per entrare alla Facoltà di Psicologia e così, ho anche l’opportunità di scegliere dove proseguire i prossimi anni della mia carriera universitaria. E poi, un fidanzato così amorevole, con cui condivido già 4 anni della mia adolescenza…

      Sembra tutto così bello! Vero?!

      Improvvisamente l’aria diventa pesante, come se un gas tossico stesse incupendo la stanza in cui mi trovo. Sono in struttura sanitaria di Taranto ed ho accompagnato mia madre ad una delle tante visite mediche di questi anni. Il cuore palpita con sempre più veemenza, le mani si gelano e l’anima si gela come se stesse a meno 20 gradi e la testa prima di diventare vuota, mi gira, mi gira e mi gira…

      “Non sto bene!”, con delicatezza, nonostante la violenza dei miei sintomi, chiedo aiuto a chi è intorno a me. Non ho paura. Ancora no.

      Alcune persone, mi fanno stendere a terra e mi invitano ad alzare le gambe, mi danno un cioccolatino e resto sdraiata per un po’…

      Ecco, questo è il mio primo attacco di panico.

      Che è come il primo amore! …non si scorda mai!

      Ma non fu questo quello più violento. Fu solo un assaggio…

      Inizio ad avere attacchi di panico ricorrenti ed inaspettati al punto che non percepisco più parti del mio corpo, come se non stessi più nel mio corpo, mentre il respiro si blocca al petto e non scende giù.

      Con le mani gelide e tremanti sul petto, dico a chi è lì con me: “Sto soffocando!” allora cerco di respirare più intensamente e ancora più intensamente per prendere aria, ma più respiro intensamente e più l’aria mi manca!

      Le mie labbra tremano, sono violacee come le mani ed i piedi, sudo freddo e il cuore tachicardico non si ferma più. Il corpo trema, continuo a sentire freddo e all’improvviso una vampata di terrore.

      Angoscia di morte.

      Pronto Soccorso, goccine, sfiacca sul letto e poi, punto e a capo.

      Sopravvivo quattro anni così: tra pronto soccorso, calmanti e energia altalenante.

      Non mi fermo molto ad ascoltarmi. In realtà non me lo chiedo proprio. Non me l’ha insegnato nessuno e non ne vedo l’importanza.

      Così il mio corpo continua a parlarmi, ma ancora non lo ascolto.

      Quindi decide di urlarmi!

      Ripetuti attacchi di panico con derealizzazione e depersonalizzazione mi portano a vivere nella “paura della paura”. Evito luoghi affollati, strade troppo ampie, strade troppo chiuse, di guidare o viaggiare sola.

      “Ho bisogno di aiuto!”

      La diagnosi di Disturbo da Attacchi di Panico mi giunge quando decido di consultare uno psichiatra. Inizio ad assumere antidepressivi e ansiolitici. Il mio corpo cambia di nuovo.

      Sembra iniziare ad andare meglio, tuttavia il sottofondo angosciante è pesantemente sempre dentro di me.

      Mi laureo con il massimo dei voti mentre nel mio corpo circola Entact e Lorazepam.

      Nonostante la terapia farmacologica, non posso dire di stare bene. Sì, sto meglio ma non sto bene.

      Così, una sera mentre sono a visita ginecologica, il mio ginecologo poco prima di salutarmi, mi lascia un numero di telefono e mi suggerisce di rivolgermi ad uno psicoterapeuta.

      Da qui… la mia graduale, sofferta ed amata rivoluzione.

       

      .

      .

      Sono Mariella Bruno, psicologa e psicoterapeuta. Mi laureo all’Università degli Studi di Bari e mi specializzo presso l’Istituto PsicoUmanitas con sede centrale a Roma. Ma prima frequento un anno di Analisi Transazionale in Campania, che non posso proseguire per questioni economiche. Nel frattempo scopro una innovativa scuola di formazione per psicoterapeuti, casualmente (…che poi, esiste il caso?!) proprio nella mia città, Taranto. Wow!

      Un percorso professionale, che poi scopro esser soprattutto personale, dove il corpo è al centro della “cura” in ambito psicoterapico.

      Mi incuriosisce! Proprio il corpo che era stato “violentato e desensibilizzato” dagli attacchi di panico!

      Mi diplomo in Psicoterapia Umanistica e Bioenergetica e proseguo la mia analisi personale con il prof.Antonio Lo Iacono. Due volte al mese sono a Roma per sentire il mio corpo ed integrarlo alla mia mente iperattiva, bramosa di stimoli sempre nuovi.

      Con Antonio ho imparato ad “esser-ci”, negli intervalli più bui ad accogliermi. Grazie a lui, ho sentito poteva essere possibile sposarmi. Sino a quel momento temevo il “per sempre”.

      Non mi fermo qui…desiderosa di conoscenza, mi specializzo in Psicologia Giuridica e inizio a collaborare con avvocati per CTP ma subito sento non esser la mia strada.

      Così inizio a chiedermi

      “Cos’ha valore per me? Per cosa vale la pena vivere ogni singolo giorno della mia vita?”

      Ecco, due sono i grandi valori della mia vita.

      La mia famiglia e il mio lavoro.

      E nel mio lavoro, inizio a dedicare la parte più creativa di me nello scoprire come aiutare persone che soffrono di disturbo da attacchi di panico a riprendere in mano la propria vita. Frequento corsi con orientamenti diametralmente opposti, dal cognitivo comportamentale, al gestaltico, allo strategico sino ad approdare all’E.M.D.R.

      Inizio a creare un mio protocollo d’intervento, dove integro tutte le tecniche apprese…e dove ogni giorno mi rendo conto che la tecnica regina non è altro che la relazione che si crea tra me e la persona di fronte a me.

      È la relazione che cura.

      Nel frattempo inizio a sentire una forte attrazione verso la divulgazione di ciò che ho appreso, non solo al singolo ma a più persone. Così lavoro come formatrice. Formo professionisti, aziende e pubbliche amministrazioni a saper gestire al meglio lo stress, l’ansia e a saper comunicare in modo efficace per raggiungere la propria autorealizzazione.

      Mi specializzo in Analisi Transazionale Organizzativa TAP-O a Roma, presso Human Value Seminari Romani di AT e lo stesso anno conseguo due corsi di alta formazione in Public Speaking.

      Inizio a divulgare gratuitamente contenuti di psicologia, con particolare riferimento al panico e allo stress, sui social…e così un pomeriggio, mi arriva una mail.

      Apro e leggo un invito a collaborare con una emittente televisiva.

      Penso: “Mah, vorranno invitarmi come ospite a parlare dell’emergenza Covid e ricadute psicologiche!”

      Vado all’appuntamento con il direttore artistico di questa tv regionale e…

      …nasce “Emotiva” a canale 15 di Studio100 tv. In onda ogni sera in preserata.

      Il direttore artistico di Studio100tv non desidera semplicemente una psicologa ma, asserisce con fermezza in sede di prima conoscenza, una psicologa che sapesse condurre un programma tv e pertanto comunicare televisivamente. Guardando i miei video sui social, rimane colpito dalla mia capacità comunicativa accogliente e “televisiva”.

      Sono fiera di me. Ma non solo per quello che faccio.

      Sono fiera di me per ciò che divento mentre faccio. Accogliendo i miei ossimori, la mia moltitudine e la mia solitudine, il mio esser un po’ gotica e un po’ barocca.

      E ci respiro dentro…

      Oggi sono responsabile del Centro Cura Attacchi di Panico “Tra Corpo & Psiche” a San Giorgio Jonico e collaboro insieme a eccellenze pugliesi in ambito medico, psicoterapico, nutrizionale per aiutare le persone a riprendere in mano la propria vita!

      Dott. Orazio Lippolis

      Medico psichiatra, esperto in criminologia Dirigente Medico U.O.C. di Psichiatria ASL TA

      Dott.ssa Elisa Caramia

      Medico psichiatra, omeopata, agopuntore in formazione

      Mi sono laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Psichiatria presso l’Università degli Studi di Bari ed iscritta all’Albo degli Psicoterapeuti. Successivamente a questi percorsi mi sono interessata di Medicine Complementari: ho completato la Scuola triennale di Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate dell’A.M.I.O.T. e ho frequentato corsi di floriterapia, kinesiologia, fitoterapia.

      Attualmente sto studiando Medicina Classica Cinese e Agopuntura.

      Sono appassionata di testi e tradizioni antiche, mi interessa il ruolo terapeutico delle fiabe popolari e della mitologia.

      Per quanto concerne l’attività libero professionale mi occupo, nell’ambito dei disturbi d’ansia, di Medicine non Convenzionali attraverso l’utilizzo della kinesiologia, della fitoterapia, della floriterapia, della omeopatia.

      Dott. Andrea Urso

      Biologo nutrizionista, dietista personal trainer, vicepresidente nazionale NutriProf

      Quella tra emozioni e cibo è una relazioni bilaterale: quello che mangiamo influisce sul nostro stato d’animo e le emozioni che proviamo influiscono sul nostro modo di mangiare. Cooper et al. (1998) ci dice che non riuscire a gestire gli stati d’animo negativi influisce notevolmente nella comparsa e nel perdurare dei disturbi del comportamento alimentare.

      Sono Andrea Urso Biologo Nutrizionista, dietista, in otre dieci anni di professione ho compreso che molto spesso è mente, lo stress, l’ansia che comandano il nostro modo di mangiare e viceversa.
      Un approccio multidisciplinare risulta la chiave vincente

      Dott. Roberto Decarolis

      Psicoterapeuta, istruttore Mindfulness MBSR

      Sono psicoterapeuta, consulente in psicologia dello sport, psicologo palliativista, istruttore del protocollo M.B.S.R.

      Mi sono iscritto al corso di laurea in Psicologia a 26 anni, prima ho sperimentato altro: mi sono iscritto a Ingegneria Elettronica (sono un Perito di Elettronica Industriale) ed ho lasciato dopo 3 anni, poi ho lavorato in un negozio, ho fatto il rappresentante e vendita diretta. Nella vita ho sempre sentito il bisogno di sperimentare cosa mi faceva stare bene per scegliere la mia ‘strada’.

      Finalmente, il 5 maggio del 1999, ho compreso la mia vocazione: diventare Psicologo. 3 anni prima avevo fatto un’esperienza di psicoterapia di gruppo durata 24 mesi che ha cambiato la mia vita.

      Sono diventato Psicologo ed essendo stato un calciatore per 20 anni nella categoria Dilettanti ho fatto un Master per diventare Consulente in Psicologia dello Sport.

      Nello scegliere la scuola di specializzazione per diventare Psicoterapeuta sentivo il bisogno di coinvolgere il corpo, non mi bastava lavorare solo sulla mente ed ho scelto l’approccio Umanistico e Bioenergetico.

      La Bioenergetica è la parte della Psicologia più vicina al corpo. Ma da tempo sentivo che anche questo non mi bastava e così ho conosciuto la meditazione Vipassana. Ho deciso di specializzarmi e sono diventato istruttore di un protocollo chiamato M.B.S.R. (Mindfulness Based Stress Reducion) che mi permette di lavorare con la meditazione.

      Tutto quello che propongo nel mio lavoro l’ho prima sperimentato sulla mia ‘pelle’, credo che prima di aiutare un’altra persona bisogna essere capaci di aiutare sé stessi.

      dott.ssa Mariella Pipoli

      Psicoterapeuta della coppia e Sessuologa

      Perché sono diventata psicologa psicoterapeuta? Fin da ragazzina ho sentito il desiderio di scoprire il modo più adatto che permettesse a chiunque di dare il meglio di sé… succedeva già con i compagni di scuola che non amavano studiare e scoprivo che ognuno aveva talenti diversi, che difficilmente emergevano finché esisteva un solo modo per guardare le persone… E quando, attraverso alcuni dei miei educatori, i più speciali, ho visto come la psicologia permettesse di trovare un senso più pieno e profondo nelle esistenze, allora ho iniziato a intravedere il mio percorso.

      Ho fatto entrare la Psicologia nella mia vita e, da quel momento, mi sono messa alla ricerca, che continua ancora oggi, delle migliori espressioni del benessere. Dopo la laurea, ho cercato una scuola di specializzazione in Psicoterapia che desse importanza non solo alla parola ma anche al corpo, perché iniziavo a scoprire quanto siano inscindibili tra loro le emozioni, i pensieri, le manifestazioni corporee…siamo un tutt’uno in quello che ci accade! Cosi ho scelto l’indirizzo Umanistico-Bioenergetico che, insieme a maestri e colleghi meravigliosi, mi ha permesso di trovare quell’unità mente-corpo che ricercavo e di guardare ogni persona nella sua totalità e unicità.

      E, man mano che sono andata avanti nel mio lavoro clinico, accompagnando tante persone nella comprensione delle loro difficoltà e del loro disagio, dall’ansia alla depressione, da una crisi motivazionale a un problema con il partner, ho individuato un tema che mi sta particolarmente a cuore, ovvero, le relazioni familiari, come “culla” in cui le dinamiche che accadono contribuiscono a dire chi siamo noi. Per questo ho scelto di ampliare il mio ambito professionale e la mia sensibilità personale con le specializzazioni in Psicosessuologia e in Psicoterapia della Coppia e della Famiglia (un modello sistemico-gestaltico italo-brasiliano) per potermi dedicare a 360° al benessere della persona e di queste nostre relazioni attraverso le quali siamo concepiti, nasciamo, ci formiamo, ci separiamo, realizziamo noi stessi, non una sola volta, ma ogni volta che scegliamo una nuova relazione o un nuovo modo di stare nelle stesse relazioni. E da quando sono diventata mamma, nella primavera del 2021, tutto questo ha un valore ancora più profondo per me.