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Paura di volare e paura di guidare: cosa sono e come gestirle?
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CORSO PER MIGLIORARE LA TUA RELAZIONE DI COPPIA
14 Marzo 2019
Postato da Mariella Bruno il 4 Gennaio 2019
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Il futuro della psicologia è hi-tech!

Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso la Realtà Virtuale e nello specifico verso la Virtual Reality Graded Exposure Therapy (VRGET) per il trattamento dei disturbi di ansia, disturbo di panico e fobie. La Realtà Virtuale è uno strumento che permette una forma specifica di comunicazione (Riva, 2007), essendo un ambiente complesso, definito da una interfaccia grafica diversamente immersiva, che permette di sperimentare l’esperienza di essere fisicamente presente in un mondo virtuale, al punto da poter interagire con esso, con sensazioni, emozioni e valutazioni tipiche della quotidiana interazione con il mondo.

COS’E’ LA REALTA’ VIRTUALE?

La Realtà Virtuale (VR) è definita da Riva (2007) come uno strumento che permette una forma specifica di comunicazione e di “presenza”, poiché la persona vive l’esperienza di essere presente fisicamente in uno scenario virtuale ed interagisce con esso con sensazioni, emozioni e valutazioni proprie dell’interazione quotidiana col mondo. La VR è una tecnologia che, grazie ad un visore, consente l’immersione in ambientazioni virtuali altamente realistiche, caratterizzate da coinvolgimento, interazione e partecipazione, all’interno delle quali l’utente diventa attivo creatore della propria esperienza (https://www.idego.it/virtual-reality/). Questo sistema di visualizzazione tridimensionale (3D) interattivo costituisce un ambiente complesso costituito da un’interfaccia grafica immersiva, interattiva e tridimensionale. Per le sue caratteristiche, come dicevo in precedenza, la VR consente di sperimentare il cosiddetto senso di presenza: la persona si sente dentro l’esperienza e, attraverso specifici comandi, può interagire con la scena in cui si trova. Il senso di immersione invece si riferisce al grado di stimolazione che coinvolge il sistema sensoriale e motorio e dipende dalla qualità delle immagini e dal realismo dell’esperienza. L’esperienza della persona che utilizza la VR è una “illusione percettiva di non mediazione” (Mraz et al., 2003; Hoffman et al., 2003; Lombard & Jones, 2006), più semplicemente descrivibile come la sensazione di “essere lì” dentro lo spazio virtuale (Steuer, 1992), “in un mondo che esiste al di fuori di noi” (Riva e Waterworth, 2014).

 

PERCHE’ USARE LA REALTA’ VIRTUALE IN PSICOTERAPIA?

Oggi la realtà virtuale è d’ausilio alla psicoterapia, divenendo così strumento terapeutico nel trattamento dei disturbi psicologici. La realtà virtuale mostra numerosi vantaggi, rappresentando infatti  un ambiente protetto per il paziente, dove è possibile avere nuove esperienze, quante volte si vuole, della situazione temuta ed in modo graduale. In letteratura vi sono evidenze circa l’efficacia di questa tecnologia nel trattare vari disturbi psicologici, in particolare si è dimostrata l’efficacia nel trattamento dei disturbi d’ansia. La realtà virtuale in psicoterapia è uno strumento capace di mediazione tra lo studio del terapeuta ed il mondo reale. In questa prospettiva, la realtà virtuale è primariamente uno “strumento” che può essere usato in terapia, da personalizzare in base all’orientamento psicoterapico del terapeuta e alla relazione terapeutica stessa che si instaura con il paziente, per cui è fondamentale valutarne l’uso in base ai bisogni del paziente. Il paziente potrà quindi essere gradualmente esposto allo stimolo fobico in modo sicuro e controllato in quanto i parametri sono regolati dallo psicoterapeuta. In qualità di psicoterapeuta umanista ricorro all’uso di tecniche immaginative, attraverso visualizzazioni guidate, legate alle capacità immaginative personali del paziente, per cui efficace in base alle capacità di visualizzazione del singolo soggetto. Con l’ausilio della VR è possibile offrire un’opportunità di esposizione sempre più efficace e sicura, poiché nella realtà lo stimolo fobico non può essere “controllato” e “graduato”, mentre con VR si può agire attivamente sul controllo e gradazione dello stimolo temuto.

COME FUNZIONA LA VR?

La VR ha specifiche caratteristiche:

IMMERSIVITÀ: gli ambienti virtuali coinvolgono interamente le abilità cognitive e percettive dell’utente, fornendogli sensazioni simili a quelle che sperimenta nel mondo reale.

INTERFACCIA ESPERIENZIALE: la VR permette di ‘conoscere il mondo’ grazie ad un apprendimento senso-motorio, più naturale e immediato rispetto a quello simbolico-ricostruttivo.

CONTROLLO: gli scenari virtuali possono essere controllati, interrotti, ripresi o ripetuti per il tempo necessario. Questo permette di lavorare con il paziente in una situazione simile a quella in vivo, ma protetta.

FLESSIBILITÀ: gli scenari possono essere personalizzati, calibrando l’intensità, la difficoltà e la ripetitività del compito, o dello stimolo, in base alla singola situazione (idego.it).

Pertanto è possibile riprodurre contenuti video in stereoscopia, con l’effetto di fornire al cervello sensazioni simili ad un ambiente reale. I visori infatti sono provvisti di sensori in grado di riconoscere la posizione e l’orientamento della persona e riportare le informazioni sul dispositivo, che aggiornerà in tempo reale le immagini sul display. Il risultato è quello di creare e mantenere un senso di presenza, ovvero “quella sensazione di essere lì, nello spazio virtuale” (Steuer, 1992), “di essere in un mondo che esiste al di fuori di se stessi” (Riva et al., 2004). Diversamente da quanto avviene con altri strumenti e tecniche, i processi di apprendimento mediati dalla VR si configurano come altamente pragmatici e simulativi, per cui la conoscenza del mondo e i nuovi comportamenti appresi sono il risultato diretto dell’interazione con esso, infatti varie sperimentazioni sono ormai concordi nel definire l’utilizzo della Realtà Virtuale come un metodo evidence-based; già dagli anni ’80 negli USA si diffonde l’applicazione della Realtà Virtuale all’ambito della salute mentale, in particolare nel trattamento dei Disturbi di Ansia, Panico, Disturbo Post Traumatico da Stress, Fobia sociale, Agorafobia o Fobie Specifiche (Vincelli & Riva, 2000). La validità scientifica dello strumento virtuale è stata ulteriormente confermata dalle ricerche condotte da Riva e collaboratori, prima in Olanda e Gran Bretagna e successivamente in Italia (2000). Infatti, numerose meta-analisi (Parsons & Rizzo, 2008; Powers & Emmelkamp, 2008) hanno mostrato infatti come gli ambienti di realtà virtuale siano  in grado di evocare le medesime reazioni ed emozioni della situazione vissuta nel mondo reale.

 

LA VR COME STRUMENTO TERAPEUTICO IN ANALISI BIOENERGETICA:

In qualità di psicoterapeuta umanista e analista bioenergetica, da anni utilizzo per il trattamento dei disturbi di ansia, panico e fobie, tecniche di rilassamento associate a specifici esercizi di bioenergetica. Il Grounding introdotto da Alexander Lowen, padre dell’Analisi Bioenergetica, consente di favorire il radicamento della persona e quindi il suo contatto con la realtà. Il grounding descrive il contatto energetico con la realtà e, al fine di avere un buon contatto energetico, è indispensabile che l’energia fluisca liberamente verso quelle parti del corpo che sono a contatto diretto con il mondo esterno: organi di senso, braccia e mani, gambe e piedi, pelle e organi sessuali. Lowen descrive così la ‘scoperta’ del grounding: “Lavorando su me stesso, sviluppai le posizioni e gli esercizi di base che oggi sono quelli classici della bioenergetica. Sentivo il bisogno di un lavoro più radicale sulle gambe: cominciai ad adottare la posizione in piedi invece di quella sdraiata usata da Reich. Allargavo le gambe, voltavo le punte verso l’interno, piegavo le ginocchia e arcuavo la schiena, nel tentativo di mobilitare la metà inferiore del mio corpo. Mantenevo per parecchi minuti questa posizione che mi consentiva di sentirmi più vicino al suolo: inoltre essa aveva l’effetto di rendere più profonda la respirazione addominale. Poiché questa posizione produceva una certa tensione nella parte inferiore della schiena, pensai di invertirla piegandomi in avanti e sfiorando il pavimento con la punta delle dita, sempre tenendo le ginocchia leggermente flesse. La sensazione che provavo nelle gambe crebbe; le gambe cominciarono a vibrare.” (Lowen, 1983). Pertanto nel grounding la pianta dei piedi è a contatto col suolo e indica la sensazione del contatto tra i piedi e la terra: “La sensazione del contatto tra i piedi e il terreno è conosciuta in bioenergetica come ‘grounding’. Questo indica una corrente di eccitazione che scorre attraverso le gambe fino ai piedi e al terreno.” (Lowen, 1979). “Allora si è collegati alla terra, non si è ‘sulle nuvole’ o ‘per aria’(…) Può essere usato per significare anche che una persona sa dov’è e sa chi è. Quando ha i piedi per terra, una persona ha ‘la sua posizione’, cioè è ‘qualcuno’. In un senso più ampio, il grounding rappresenta il contatto di un individuo con le realtà base della sua esistenza” . (Lowen, 1979). Il grounding permette quindi un contatto profondo con se stessi favorendo una maggiore sicurezza e consapevolezza della propria identità, radicata nel proprio corpo. Radicare la propria identità nel corpo significa essere centrati nel qui e ora, nel presente della sensazione corporea e del contatto con sé e con l’ambiente. Il grounding è anche la possibilità di lasciarsi andare: la sensazione di avere i piedi ben piantati per terra permette di sentire maggiore sicurezza; la parte alta del corpo, che nella vita quotidiana e nelle persone che soffrono di disturbi di ansia in particolare, è spesso inconsapevolmente tesa e contratta, si può rilassare, lasciare andare sul sostegno sicuro delle gambe, il ventre è rilassato e aperto ad una respirazione profonda ed in questo modo si può ampliare la possibilità di sentire e rimanere in contatto con le proprie sensazioni emotive e viscerali.

Il grounding, come sensazione di sicurezza in se stessi, permette di lasciarsi andare e nel contempo di essere presenti e poter regolare per il proprio benessere apertura e chiusura in modo dinamico.

Infatti avere grounding vuol dire ‘stare sulle proprie gambe’ cioè poter stare in piedi da sé in autonomia , condizione tipicamente adulta,  e deambulare liberamente nello spazio sentendo  la possibilità della propria autonomia… “Grounding denota anche uno stato di indipendenza e maturità. Con la stessa simbologia stare in piedi rappresenta una posizione più adulta che non giacere su un letto, che ha una connotazione più infantile…” ( Lowen, 1994).

Il grounding è strettamente connesso alla respirazione, per questo fornisco alla persona strumenti per gestire l’ansia e il panico a partire da una respirazione consapevole ed efficace che nella persona sofferente di ansia e panico risulta fortemente alterata: “… in modo tale che quando il flusso è libero e profondo l’eccitazione fluisce nello stesso modo. Se il respiro o il flusso sono bloccati, la persona non percepisce il proprio corpo al di sotto del blocco. Se il flusso è limitato, anche il sentire è ridotto. (…) dato che l’onda di eccitazione attraversa il bacino nel suo scorrere verso il basso, qualunque rilevante disturbo sessuale bloccherà il flusso energetico verso le gambe e i piedi.” (Lowen, 1994).  Come è stato dimostrato scientificamente (Saadat et al.2014, in Napoli, Giannini, 2016), una tecnica fondamentale nel trattamento dell’ansia è rappresentata anche dalle visualizzazioni guidate che aiuta la persona ad avvicinarsi allo stimolo temuto, gradualmente (come recarsi ad un aeroporto e salire su di un aereo, trovare una platea che ascolta ecc). La visualizzazione è legata alla capacità del singolo di immergersi con la sua immaginazione nella “fantasia guidata” dallo psicoterapeuta, costituendo una prima esperienza di desensibilizzazione. Questo aspetto simbolico-ricostruttivo può esser corroborato dalla VR che permette di ‘conoscere il mondo’ grazie ad un apprendimento senso-motorio più immediato.

Perché la VR in Analisi Bioenergetica? La mia passione per la psicologia ed in particolare per il trattamento dei disturbi di ansia, mi ha permesso di frequentare vari corsi di gestione dell’ansia e del panico incontrando diversi approcci al trattamento di questi disturbi, dal cognitivo-comportamentali al breve-strategico, sino ad immergermi in una realtà per me nuova professionalmente, la realtà virtuale! Ritengo che la Realtà Virtuale possa fornire un valore aggiunto alle tecniche che già utilizzo nella mia pratica clinica poiché la VR basandosi anche sul principio della Desensibilizzazione Sistematica , mi permette di aiutare la persona ad una progressiva esposizione allo stimolo fobico e prevenzione del comportamento compulsivo. La Desensibilizzazione Sistematica è la tecnica più consolidata nel tempo e più utilizzata in ambito di terapia comportamentale, viene utilizzata soprattutto per il trattamento delle fobie e consiste nell’aiutare il paziente ad affrontare gradualmente la situazione o gli oggetti temuti, a partire da livelli di esposizione a bassa e media intensità, da incrementare con il procedere delle sedute, in base a quanto si valuta in itinere insieme al paziente. Nella mia attività, in base all’esigenza della persona, al tipo di disturbo e alla sua intensità, integro tecniche cognitivo-comportamentali e strategiche con l’Analisi Bioenergetica, all’interno di una cornice psicoterapica di matrice umanistica, dove al centro della relazione terapeutica vi è l’ascolto attivo non giudicante della persona, nel qui e ora,  e l’accoglienza dei suoi bisogni. Il lavoro terapeutico avviene attraverso l’integrazione di corpo e mente, oggi corroborato dall’integrazione tra tecniche di Analisi Bioenergetica e Realtà Virtuale, per cui la “presenza” diviene strumento e obiettivo al contempo nel trattamento dei pazienti con disturbi di ansia, panico, fobie e da stress. E’ fondamentale quindi lavorare sul grounding per favorire il radicamento e la presenza della persona alla sua realtà, contattando le sue sensazioni e il suo vissuto. Il Grounding permette alla persona di sentire la sua capacità di stare al mondo, sorretto dalle sue gambe, consapevole dei limiti che lo vincolano ad autorealizzarsi e consapevole dei suoi punti di forza, della fiducia nelle proprie gambe e dei propri punti fermi che costituiscono la base da cui partire per poter esplorare, muoversi, partire a bordo di un’auto o di un aereo (Napoli, Giannini, 2016). Oggi il virtuale fa parte della nostra vita essendo la nostra realtà anche l’insieme di tutte le realtà tecnologiche, pertanto, sempre consapevoli che il virtuale non è reale ma è uno strumento valido e di efficace aiuto psicoterapico. Una persona sufficientemente radicata può immergersi così nella Realtà Virtuale ed esporsi allo stimolo temuto in un setting controllato, sicuro e in modo graduale.

 

QUANDO E’ NECESSARIO CHIEDERE AIUTO?
Hai il sogno di viaggiare o spostarti per lavoro, ma sei terrorizzato alla sola idea di prendere l’aereo?
Vuoi raggiungere il quinto piano, ma hai una paura particolarmente intensa nel prendere l’ascensore?
Vuoi prendere tuo figlio da scuola o andare a fare shopping in città ma hai una eccessiva ansia di guidare da solo e per lunghi tratti?
  • Claustrofobia e Agorafobia

        sono i disturbi d’ansia oggi maggiormente diffusi e invalidanti.

Solo in Italia dal 2 al 5% della popolazione dichiara di evitare gli spazi chiusi e le situazioni in assenza percepita di vie di fuga o possibilità di soccorso immediato in caso di malore.  Agorafobia e claustrofobia, sono strettamente correlate e spesso associate: molte persone che sono spaventati da spazi aperti e molto ampi di frequente sono spaventate anche se all’interno di spazi ristretti e chiusi.

Le persone che mi contattano, arrivano in terapia spinte da un motivo fondamentale, ovvero sofferenti per l’evitamento di sempre più numerosi luoghi e situazioni della vita quotidiana, divenuto talmente frequente da ridurre fortemente le loro possibilità di interazione con gli altri e con il mondo circostante e da risultare, pertanto, altamente invalidante per il loro funzionamento sociale, affettivo, lavorativo e in altri ambiti di interesse.

L’Analisi Bioenergetica integrata alla Realtà Virtuale
può aiutarti a riprendere in mano la tua vita!

 

QUAL E’ IL PRIMO PASSO DA FARE?

Il primo passo da fare è rivolgersi ad uno specialista che può valutare in modo accurato la problematica e la sua intensità, in modo da trattare correttamente il problema presentato insieme alla persona. Napoli e Giannini (2016) sostengono che tra i vari trattamenti psicologici per far fronte ai disturbi di ansia, si può far riferimento al trattamento cognitivo-comportamentale, che si articola in diverse fasi: desensibilizzazione sistematica, esposizione agli stimoli temuti sia tramite immagini che in vivo, Virtual Reality Exposure Therapy (VRET) e tecniche di rilassamento e al trattamento integrato umanistico-bioenergetico. In alcuni casi potrebbe risultare necessaria una integrazione iniziale farmacologica. Particolare attenzione è posta all’approccio psicoterapico integrato corpo-mente, un protocollo di trattamento umanistico e bioenergetico applicato sia alla paura di volare che di guidare che prevede 8 passi, protocollo che deve essere necessariamente adattato al singolo caso, poiché altamente personalizzato:

1.Sentirsi accolti. In un contesto in cui il terapeuta è empatico, autentico e accentante nei confronti del paziente, viene chiesto al soggetto di visualizzare e rappresentare in forma anche grafica la sua paura.

  1. Imparare a respirare. Il soggetto ansioso avverte spesso la sensazione di “fame d’aria” e viene pertanto guidato nello sperimentare la respirazione diaframmatica.

3.Dalla fiducia nell’altro alla fiducia in sé. La persona viene guidata dal terapeuta ad abbandonarsi e a fidarsi di lui e, attraverso esercizi di visualizzazione, ha modo di sentire la propria stabilità, sicurezza e acquisire consapevolezza di limiti e risorse.

    4.Vivere il Qui ed Ora e gestire i pensieri disturbanti. Vengono utilizzati protocolli Mindfulness, in particolare il body-scan, con l’obiettivo di avere strumenti di consapevolezza utili per gestire momenti di difficoltà in maniera autonoma.

5.Imparare a vivere l’attesa. Attraverso la stimolazione del canale emotivo, il paziente viene allenato a sentire e a riconoscere le emozioni, prendendone così la giusta distanza per evitare di esserne travolto.

 6.Arricchire la propria identità. L’immagine che la persona fobica ha di sé è spesso quella di una persona incapace o fallita. In questa fase il paziente lavora sulla stima di sé con l’aiuto del terapeuta.

7.Cadere e rialzarsi. Imparare a rialzarsi nel caso di fallimenti è importante per gestire eventuali ricadute.

    8.Provarci. Il paziente in immaginazione viene esposto alle situazioni temute partendo da una condizione di rilassamento.

Mi prendo cura da anni di persone che soffrono di disturbi di ansia, in particolar modo disturbo di panico e fobie. Negli anni, ho sentito la curiosità e il desiderio di integrare le mie competenze con altre sempre più aggiornate e all’avanguardia, per cui ho frequentato corsi di gestione dell’ansia e del panico attraverso l’approccio cognitivo-comportamentale e breve-strategico,  i quali, integrandoli all’approccio umanistico bioenergetico mi permettono un’elevata personalizzazione del trattamento psicoterapico. Da oggi, il valore aggiunto nella mia pratica clinica è aiutare le persone a gestire ansia e panico attraverso  l’integrazione del protocollo ormai consolidato da anni di matrice umanistica con le più innovative  tecniche di Realtà Virtuale. Prima di iniziare l’intervento psicoterapico è importante in qualità di psicologo e psicoterapeuta, valutare l’adeguatezza di tale strumento in base alle caratteristiche dell’intervento e delle persone a cui proporlo, pertanto lo psicoterapeuta che dovrà svolgere l’intervento, è fondamentale che lo esegua entro i limiti della propria competenza professionale (derivata da formazione, istruzione, esperienza di tirocinio) e tecnologica. I contesti applicativi per la complessità e la specificità che li caratterizza, richiedono infatti al professionista la disponibilità di tecnologie adeguate e il possesso di particolari competenze nel loro uso. In altre parole, gli psicologi psicoterapeuti dovranno assumersi la responsabilità di valutare continuamente le loro competenze in questo settore, non dimenticando che le pratiche svolte in Realtà Virtuale sono soggette ai principi etici e le norme del Codice deontologico, e rispettano le Linee Guida individuate dall’Ordine Psicologi relative alla Digitalizzazione della Professione (CNOP, 2017).

Pertanto, il primo passo da fare per chi soffre di questi disturbi pertanto è rivolgersi ad uno specialista esperto in disturbi di ansia che può valutare in modo accurato la problematica e la sua intensità, in modo da trattare correttamente il problema presentato insieme alla persona. Sì, perché essendo ogni disturbo a sé, non può esserci un protocollo standard valido per tutti, ma risulta necessario co-costruirlo in base al vissuto, sintomi, bisogni e relazione con la persona. Sarà quindi strutturato un percorso ad hoc per il paziente. Essendo la persona una unità di corpo, mente e spirito, e lavorando  insieme alla persona attraverso un approccio corporeo e verbale ritroviamo insieme nuovi sentieri più funzionali per fronteggiare le proprie problematiche, migliorando così la propria qualità di vita attraverso una psicoterapia personalizzata che integra corpo e mente.

Se hai letto con pazienza e attenzione sin qui, sei sicuramente interessato a saperne di più…

Contattami  ai recapiti qui sotto indicati, ti aspetto per aiutarti a individuare il trattamento più adatto alle tue esigenze.

Sono entusiasta di portare per la prima volta a Taranto, e per Taranto, una psicoterapia hi tech, una forma d’avanguardia di psicoterapia, grazie ai software di Realtà Virtuale Idego , il valore aggiunto ai percorsi di psicoterapia che pratico con mente e cuore ..ed ora con mente, cuore e tecnologia alla mano, aiutando le persone che mi contattano a superare ansia, panico e fobie con un percorso innovativo che coniuga Analisi Bioenergetica&Realtà Virtuale.
COME?

Tramite l’utilizzo di validi strumenti di Realtà Virtuale con un Approccio Umanistico-Bioenergetico. Nello specifico si tratta dei seguenti software di Realtà Virtuale:

DRIVER- AMAXOFOBIA, IDEGO: è un software di Realtà Virtuale ideato e realizzato per il trattamento dell’amaxofobia, ossia della paura di guidare, attraverso la riproposizione al paziente di diverse tipologie di scenari specifici: situazioni di guida in una strada cittadina, in tangenziale, in galleria, in autostrada e sotto la pioggia. L’esposizione è graduale (dal livello meno attivante a quello più minaccioso) ed è sempre guidata da uno psicoterapeuta con formazione specifica.

CLAUSER VR, IDEGO è un software di Realtà Virtule ideato per il trattamento della claustrofobia e agorafobia. Con CLAUSER VR, lo psicoterapeuta avrà a disposizione uno strumento altamente innovativo per trattare la Claustrofobia, e per sviluppare risorse e capacità del cliente nell’affrontare situazioni temute e precedentemente evitate. Il cliente potrà essere introdotto all’interno di uno scenario stimolo-crescente realistico e interattivo, che mima l’esposizione in vivo nel contesto protetto, sicuro e controllato dello studio del suo terapeuta.

DOCURE Exposure Therapy, IDEGO è un software di Virtual Reality per il trattamento dei disturbi ossessivo compulsivi. L’impiego della VR prevede, in questo caso, l’esposizione vicaria a stimoli legati al contagio, alla contaminazione e al pericolo, con prevenzione del rituale compulsivo. L’esposizione garantita da DOCURE Exposure Therapy è graduale (dal livello meno attivante a quello più minaccioso) ed è sempre guidata da uno psicoterapeuta con formazione specifica.

– L’obiettivo principale del servizio è quello di migliorare la qualità della vita della persona affinchè possa riprendere in mano la sua vita e, in base alla tipologia di problema vissuto ed alla sua intensità si strutturerà insieme un percorso ad hoc psicoterapico personalizzato per la persona che decide di intraprendere il percorso.

 

Dott. Mariella Bruno

Tel. 3294031168

info@tracorpoepsiche.it

Facebook: Tra Corpo e Psiche

Instagram: Mariella Bruno – tracorpoepsiche

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

Botella, C., Villa, H., Garcia-Palacios, A., Quero, S., Banos, R. M., and Alcaniz, M. (2006). The use of VR in the treatment of panic disorders and agoraphobia, in Riva, G., Botella, C., Legeron, P., & Optale, G. (Eds.), Cybertherapy: Internet and Virtual Reality as Assessment and Rehabilitation Tools for Clinical Psychology and Neuroscience. Amsterdam: IOS Press. Riva, G. (2005). Virtual Reality in Psychotherapy: Review. CyberPsychology & Behavior, 8(3), 220-240.

Lowen, A.  Bioenergetica (1983), Feltrinelli.

Lowen, A. Arrendersi al corpo (1994), Astrolabio.

Lowen, A. e L., Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica (1979), Astrolabio.

Napoli, L., Giannini, M. (2016) La paura di volare e la paura di guidare. Una guida al trattamento delle fobie specifiche. Ed.Franco Angeli.

Riva, G., Bacchetta, M., Baruffi, M., & Molinari, E. (2001). Virtual Reality-Based Multidimensional Therapy for the Treatment of Body Image Disturbances in Obesity: A Controlled Study, CyberPsychology & Behavior, 4(4), 511-526.

Riva, G., Bacchetta, M., Baruffi, M., Rinaldi, S., & Molinari, E. (1999). Virtual reality based experiential cognitive treatment of anorexia nervosa, Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, 30(3), 221-230.

Vincelli, F., & Riva, G. (2007), La Realtà Virtuale come supporto alla psicoterapia cognitivo-comportamentale, in Vincelli, F., Riva, G., & Molinari, E. (Eds.). La realtà virtuale in psicologia clinica. Nuovi percorsi di intervento nel disturbo di panico con agorafobia, pp. 67-92. Milano: McGraw-Hill.

Wiederhold, B. K., Wiederhold, M. D. (2006). Virtual Reality as a Tool in Early Interventions. In Human Dimensions in Military Operations – Military Leaders’ Strategies for Addressing Stress and Psychological Support (pp. 45/1-8). Neuilly-sur-Seine, France: RTO.

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Mariella Bruno
Mariella Bruno è psicologa e psicoterapeuta nella provincia di Taranto, Puglia, Italia. Specializzata nella cura dei disturbi di ansia, panico, stress, public speaking e comunicazione efficace.

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      Dott.Roberto De Falco

      Dott.Roberto De Falco

      Sono il dott. Roberto De Falco, psicologo formato in neuroscienze e neuropsicologia cognitiva.

      Cresciuto giá nei primissimi anni di vita in ambienti di volontariato sanitario assieme alla mia famiglia, ho sviluppato negli anni una forte sensibilità nel supporto umanitario. Questa dedizione mi ha portato poi ad approfondire le conoscenze in maniera più professionale con competenze universitarie.
      Mi occupo principalmente di valutare e recuperare tutte quelle difficoltà cognitive che possono accompagnarci sin dai primi anni di vita fino all’ etá senile, quali attenzione memoria apprendimento linguaggio orientamento, per motivi di studio, lavoro o recupero da qualsiasi danno cerebrale.

      Mi occupo inoltre di psicologia della salute, che permette di indagare le varie sfumature della salute psico-fisica, permettendo, attraverso la collaborazione con altri colleghi psicologi o medici di ottimizzare la tua qualità di vita.

      Studioso di musica, fisica quantistica e tecniche di medicina olistica integrata quali ” tecniche del suono” che abbinate a sessioni di training autogeno e mindfullness si rivelano molto utili nel trattamento dell’ ansia, stress generalizzato, disturbi del sonno e somatizzazioni.

       

      Dott.Osvaldo Burattini

      Medico chirurgo

      Specializzato in Cardiologia Interventistica

       

      Da sempre appassionato agli studi scientifici, mi sono avvicinato al mondo della medicina per vicissitudini familiari per cui ho sempre aspirato ad essere un cardiologo.

      Dopo il diploma di Maturità Scientifica (voto: 100/100) mi laureo in Medicina E Chirurgia (voto: 110/110 cum laude) – Università degli studi Di Bari “Aldo Moro” con tesi sperimentale in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dal titolo “Ruolo dell’inquinamento ambientale sulla malattia cardio-cerebrovascolare: studi di epidemiologia sulla popolazione di Modugno. Dati preliminari” e mi abilito all’esercizio della professione medica presso l’Università degli Studi di Bari ed iscrizione all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari (MAT. n. 15411). Successivamente mi specializzo in malattie dell’Apparato Cardiovascolare presso l’ Università degli studi Di Bari “Aldo Moro” (voto 70/70 cum laude) con tesi sperimentale dal titolo “Emostasi di accesso femorale 14-Fr mediante singolo dispositivo dedicato “a sutura” in pazienti sottoposti a TAVI: Sicurezza, fattibilità e curva di apprendimento”. Attualmente frequento il master di II livello ““Percutaneous interventional treatment of structural heart diseases” presso la Scuola Supriore Sant’Anna di Pisa.

      Durante la mia specializzazione ho scelto  di intraprendere l’ultraspecializzazione in ambito interventistico per l’impareggiabile emozione di salvare una vita umana.

      Per approfondire tale branca, ho affrontato un periodo di intensa formazione professionale c/o la Casa di Cura Montevergine di Mercogliano (da anni fra i leader italiani per numero di procedure cardiologiche inteventistiche) dove ho eseguito da primo operatore procedure di angioplastica coronarica, angioplastica carotidea e periferica (arterie femorali, succlavie e renali) oltre che partecipare attivamente agli interventi di trattamento percutaneo delle cardiopatia strutturali (valvulopatie, endoprotesi aortiche, chisura dell’auricola sinistra e chiusura del forame ovale pervio) sui quali si concentra il gruppo di attività scientifica ed il Master a cui sono attualmente iscritto presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

      Inoltre, durante la mia permanenza in Campania, ho approfondito l’attività di terapia Intensiva Cardiologica nella stessa struttura sopra citata ed ambulatoriale presso il Centro medico convenzionato Convezionato CMC di Ischia dove effettuavo visite cardiologiche, Holter ECG delle 24 h, Ecocardiogrammi e Test da sforzo.

      Da Settembre 2021 sono Cardiologo Emodinamista presso l’ospedale SS. Annunziata di Taranto dove eseguo autonomamente interventi di angioplastica coronarica in urgenza (primaria) ed in elezione oltre che chiusure di forame ovale pervio.

      Attualmente ho eseguito da primo operatore più di 100 angioplastiche primarie in urgenza e più di 1000 angioplastiche coronariche in elezione.

      Dott.Marco Papalino

      Esperto in esordi di patologia psichiatrica, Disturbi d’ansia, Disturbi dell’Umore, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Disturbi correlati ad eventi traumatici, Disturbi Psicotici, Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, Disturbi di Personalità.

      Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro dove mi sono specializzato in Psichiatria con votazione massima con lode.
      Ho frequentato, inoltre, la scuola di Psicoterapia, della durata quadriennale, ad indirizzo Cognitivo Post-Razionalista (IPRA) specializzandomi con lode e il primo livello di EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
      Ho una lunga esperienza nell’individuazione degli stati mentali a rischio nei giovani, nel trattamento di esordio della patologia psichiatrica nonché nella divulgazione del concetto di salute fisica nei soggetti affetti da patologia mentale, con partecipazione a diversi progetti nazionali e internazionali.

      Nel 2020 ho lavorato come consulente psichiatra presso la sede pugliese della Sovraintendenza Sanitaria Regionale dell’INAIL per la valutazione degli eventuali postumi psichiatrici (disturbi d’ansia, attacchi di panico, reazioni di adattamento, disturbo post-traumatico da stress) secondari alla positività al Sars-CoV-2.
      Sono co-autore di numerose pubblicazioni internazionali a cura del Gruppo di Neuroscienze Psichiatriche del Policlinico di Bari, con particolare attenzione all’eziopatogenesi dei disturbi psichiatrici e predizione della risposta al trattamento.

      Nel mio approccio al paziente ho a cuore la necessità di creare un rapporto di fiducia e condivisione che sia basato sull’ascolto attivo delle esigenze del paziente al fine di stabilire un clima sereno, positivo e accogliente; da questo assunto parte il mio incontro con l’interlocutore, in una pratica clinica che, grazie all’integrazione della terapia farmacologica e di un approccio psicoterapeutico, mira alla restituzione del completo benessere mentale.

      Dott.ssa Alessandra Anatilopan, posturologa

      Postura respiro nel disturbo di panico

      Dietro gli occhi di ogni mio cliente c’è un anima che ha qualcosa da raccontare… l’anima può SENTIRE l’amore, la delicatezza, la vera presenza, il profondo rispetto…  ma anche paure.
      Di fatti L’emozione che tutti meglio conosciamo, è la paura di morire, di soffrire, di non farcela, di rimanere soli, di vivere, di ammalarsi, di non avere più via d’uscita, di non essere considerati, di non essere all’altezza… paura del presente e del futuro, paura di invecchiare ecc…
      Alla paura le diamo,così, il potere di entrare nel nostro sistema vitale e abbassare l’energia presente…predisponendoci a malattie e dolori, quindi affacciandosi alle finestre della POSTURA…!
      È un’anima che ha vissuto esperienze, forse più di quelle che pensiamo e un’anima che sente, che percepisce, che soffre più di quanto immaginiamo, di fatti OGNI SOFFERENZA SI RIFLETTE SULLA POSTURA CHE SI PUÒ CHIUDERE, IRRIGIDIRSI, PIEGARSI ma soprattutto può bloccare IL RESPIRO nel tentativo di continuare a vivere… nonostante tutto!
      È l’anima che abita in quel corpo che ci chiede aiuto per i dolori per cui soffre, che altro non sono che il risultato finale di uno squilibrio… a volte emotivo, a volte meccanico-posturale e molte altre volte …..da scoprire !!…ricercandone le cause!
      Ed è qui che entra in azione la mia conoscenza PANCAFIT e il suo metodo applicativo!
      Le posture decompensate del metodo RAGGI offrono al corpo e all’anima in esso “imprigionata” di localizzare e sentire… affrontare, comprendere e liberare le tensioni nel respiro (diaframma) recuperando libertà, scioltezza e benessere psicofisico…
      Ovviamente non mi occupo di psicoterapia, ma di espressione corporea.

      IL CORPO PARLA, LA POSTURA MIGLIORA, IL PAZIENTE STA MEGLIO.

      Dott.ssa Mariella Bruno

      Conosco bene gli attacchi di panico.

      E no, non semplicemente come psicologa.

       

       

      E’ estate ed il cielo su di me è sereno. Mi diplomo con il massimo dei voti, supero due concorsi, a Bari e a Roma, per entrare alla Facoltà di Psicologia e così, ho anche l’opportunità di scegliere dove proseguire i prossimi anni della mia carriera universitaria. E poi, un fidanzato così amorevole, con cui condivido già 4 anni della mia adolescenza…

      Sembra tutto così bello! Vero?!

      Improvvisamente l’aria diventa pesante, come se un gas tossico stesse incupendo la stanza in cui mi trovo. Sono in struttura sanitaria di Taranto ed ho accompagnato mia madre ad una delle tante visite mediche di questi anni. Il cuore palpita con sempre più veemenza, le mani si gelano e l’anima si gela come se stesse a meno 20 gradi e la testa prima di diventare vuota, mi gira, mi gira e mi gira…

      “Non sto bene!”, con delicatezza, nonostante la violenza dei miei sintomi, chiedo aiuto a chi è intorno a me. Non ho paura. Ancora no.

      Alcune persone, mi fanno stendere a terra e mi invitano ad alzare le gambe, mi danno un cioccolatino e resto sdraiata per un po’…

      Ecco, questo è il mio primo attacco di panico.

      Che è come il primo amore! …non si scorda mai!

      Ma non fu questo quello più violento. Fu solo un assaggio…

      Inizio ad avere attacchi di panico ricorrenti ed inaspettati al punto che non percepisco più parti del mio corpo, come se non stessi più nel mio corpo, mentre il respiro si blocca al petto e non scende giù.

      Con le mani gelide e tremanti sul petto, dico a chi è lì con me: “Sto soffocando!” allora cerco di respirare più intensamente e ancora più intensamente per prendere aria, ma più respiro intensamente e più l’aria mi manca!

      Le mie labbra tremano, sono violacee come le mani ed i piedi, sudo freddo e il cuore tachicardico non si ferma più. Il corpo trema, continuo a sentire freddo e all’improvviso una vampata di terrore.

      Angoscia di morte.

      Pronto Soccorso, goccine, sfiacca sul letto e poi, punto e a capo.

      Sopravvivo quattro anni così: tra pronto soccorso, calmanti e energia altalenante.

      Non mi fermo molto ad ascoltarmi. In realtà non me lo chiedo proprio. Non me l’ha insegnato nessuno e non ne vedo l’importanza.

      Così il mio corpo continua a parlarmi, ma ancora non lo ascolto.

      Quindi decide di urlarmi!

      Ripetuti attacchi di panico con derealizzazione e depersonalizzazione mi portano a vivere nella “paura della paura”. Evito luoghi affollati, strade troppo ampie, strade troppo chiuse, di guidare o viaggiare sola.

      “Ho bisogno di aiuto!”

      La diagnosi di Disturbo da Attacchi di Panico mi giunge quando decido di consultare uno psichiatra. Inizio ad assumere antidepressivi e ansiolitici. Il mio corpo cambia di nuovo.

      Sembra iniziare ad andare meglio, tuttavia il sottofondo angosciante è pesantemente sempre dentro di me.

      Mi laureo con il massimo dei voti mentre nel mio corpo circola Entact e Lorazepam.

      Nonostante la terapia farmacologica, non posso dire di stare bene. Sì, sto meglio ma non sto bene.

      Così, una sera mentre sono a visita ginecologica, il mio ginecologo poco prima di salutarmi, mi lascia un numero di telefono e mi suggerisce di rivolgermi ad uno psicoterapeuta.

      Da qui… la mia graduale, sofferta ed amata rivoluzione.

       

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      Sono Mariella Bruno, psicologa e psicoterapeuta. Mi laureo all’Università degli Studi di Bari e mi specializzo presso l’Istituto PsicoUmanitas con sede centrale a Roma. Ma prima frequento un anno di Analisi Transazionale in Campania, che non posso proseguire per questioni economiche. Nel frattempo scopro una innovativa scuola di formazione per psicoterapeuti, casualmente (…che poi, esiste il caso?!) proprio nella mia città, Taranto. Wow!

      Un percorso professionale, che poi scopro esser soprattutto personale, dove il corpo è al centro della “cura” in ambito psicoterapico.

      Mi incuriosisce! Proprio il corpo che era stato “violentato e desensibilizzato” dagli attacchi di panico!

      Mi diplomo in Psicoterapia Umanistica e Bioenergetica e proseguo la mia analisi personale con il prof.Antonio Lo Iacono. Due volte al mese sono a Roma per sentire il mio corpo ed integrarlo alla mia mente iperattiva, bramosa di stimoli sempre nuovi.

      Con Antonio ho imparato ad “esser-ci”, negli intervalli più bui ad accogliermi. Grazie a lui, ho sentito poteva essere possibile sposarmi. Sino a quel momento temevo il “per sempre”.

      Non mi fermo qui…desiderosa di conoscenza, mi specializzo in Psicologia Giuridica e inizio a collaborare con avvocati per CTP ma subito sento non esser la mia strada.

      Così inizio a chiedermi

      “Cos’ha valore per me? Per cosa vale la pena vivere ogni singolo giorno della mia vita?”

      Ecco, due sono i grandi valori della mia vita.

      La mia famiglia e il mio lavoro.

      E nel mio lavoro, inizio a dedicare la parte più creativa di me nello scoprire come aiutare persone che soffrono di disturbo da attacchi di panico a riprendere in mano la propria vita. Frequento corsi con orientamenti diametralmente opposti, dal cognitivo comportamentale, al gestaltico, allo strategico sino ad approdare all’E.M.D.R.

      Inizio a creare un mio protocollo d’intervento, dove integro tutte le tecniche apprese…e dove ogni giorno mi rendo conto che la tecnica regina non è altro che la relazione che si crea tra me e la persona di fronte a me.

      È la relazione che cura.

      Nel frattempo inizio a sentire una forte attrazione verso la divulgazione di ciò che ho appreso, non solo al singolo ma a più persone. Così lavoro come formatrice. Formo professionisti, aziende e pubbliche amministrazioni a saper gestire al meglio lo stress, l’ansia e a saper comunicare in modo efficace per raggiungere la propria autorealizzazione.

      Mi specializzo in Analisi Transazionale Organizzativa TAP-O a Roma, presso Human Value Seminari Romani di AT e lo stesso anno conseguo due corsi di alta formazione in Public Speaking.

      Inizio a divulgare gratuitamente contenuti di psicologia, con particolare riferimento al panico e allo stress, sui social…e così un pomeriggio, mi arriva una mail.

      Apro e leggo un invito a collaborare con una emittente televisiva.

      Penso: “Mah, vorranno invitarmi come ospite a parlare dell’emergenza Covid e ricadute psicologiche!”

      Vado all’appuntamento con il direttore artistico di questa tv regionale e…

      …nasce “Emotiva” a canale 15 di Studio100 tv. In onda ogni sera in preserata.

      Il direttore artistico di Studio100tv non desidera semplicemente una psicologa ma, asserisce con fermezza in sede di prima conoscenza, una psicologa che sapesse condurre un programma tv e pertanto comunicare televisivamente. Guardando i miei video sui social, rimane colpito dalla mia capacità comunicativa accogliente e “televisiva”.

      Sono fiera di me. Ma non solo per quello che faccio.

      Sono fiera di me per ciò che divento mentre faccio. Accogliendo i miei ossimori, la mia moltitudine e la mia solitudine, il mio esser un po’ gotica e un po’ barocca.

      E ci respiro dentro…

      Oggi sono responsabile del Centro Cura Attacchi di Panico “Tra Corpo & Psiche” a San Giorgio Jonico e collaboro insieme a eccellenze pugliesi in ambito medico, psicoterapico, nutrizionale per aiutare le persone a riprendere in mano la propria vita!

      Dott. Orazio Lippolis

      Medico psichiatra, esperto in criminologia Dirigente Medico U.O.C. di Psichiatria ASL TA

      Dott.ssa Elisa Caramia

      Medico psichiatra, omeopata, agopuntore in formazione

      Mi sono laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Psichiatria presso l’Università degli Studi di Bari ed iscritta all’Albo degli Psicoterapeuti. Successivamente a questi percorsi mi sono interessata di Medicine Complementari: ho completato la Scuola triennale di Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate dell’A.M.I.O.T. e ho frequentato corsi di floriterapia, kinesiologia, fitoterapia.

      Attualmente sto studiando Medicina Classica Cinese e Agopuntura.

      Sono appassionata di testi e tradizioni antiche, mi interessa il ruolo terapeutico delle fiabe popolari e della mitologia.

      Per quanto concerne l’attività libero professionale mi occupo, nell’ambito dei disturbi d’ansia, di Medicine non Convenzionali attraverso l’utilizzo della kinesiologia, della fitoterapia, della floriterapia, della omeopatia.

      Dott. Andrea Urso

      Biologo nutrizionista, dietista personal trainer, vicepresidente nazionale NutriProf

      Quella tra emozioni e cibo è una relazioni bilaterale: quello che mangiamo influisce sul nostro stato d’animo e le emozioni che proviamo influiscono sul nostro modo di mangiare. Cooper et al. (1998) ci dice che non riuscire a gestire gli stati d’animo negativi influisce notevolmente nella comparsa e nel perdurare dei disturbi del comportamento alimentare.

      Sono Andrea Urso Biologo Nutrizionista, dietista, in otre dieci anni di professione ho compreso che molto spesso è mente, lo stress, l’ansia che comandano il nostro modo di mangiare e viceversa.
      Un approccio multidisciplinare risulta la chiave vincente

      Dott. Roberto Decarolis

      Psicoterapeuta, istruttore Mindfulness MBSR

      Sono psicoterapeuta, consulente in psicologia dello sport, psicologo palliativista, istruttore del protocollo M.B.S.R.

      Mi sono iscritto al corso di laurea in Psicologia a 26 anni, prima ho sperimentato altro: mi sono iscritto a Ingegneria Elettronica (sono un Perito di Elettronica Industriale) ed ho lasciato dopo 3 anni, poi ho lavorato in un negozio, ho fatto il rappresentante e vendita diretta. Nella vita ho sempre sentito il bisogno di sperimentare cosa mi faceva stare bene per scegliere la mia ‘strada’.

      Finalmente, il 5 maggio del 1999, ho compreso la mia vocazione: diventare Psicologo. 3 anni prima avevo fatto un’esperienza di psicoterapia di gruppo durata 24 mesi che ha cambiato la mia vita.

      Sono diventato Psicologo ed essendo stato un calciatore per 20 anni nella categoria Dilettanti ho fatto un Master per diventare Consulente in Psicologia dello Sport.

      Nello scegliere la scuola di specializzazione per diventare Psicoterapeuta sentivo il bisogno di coinvolgere il corpo, non mi bastava lavorare solo sulla mente ed ho scelto l’approccio Umanistico e Bioenergetico.

      La Bioenergetica è la parte della Psicologia più vicina al corpo. Ma da tempo sentivo che anche questo non mi bastava e così ho conosciuto la meditazione Vipassana. Ho deciso di specializzarmi e sono diventato istruttore di un protocollo chiamato M.B.S.R. (Mindfulness Based Stress Reducion) che mi permette di lavorare con la meditazione.

      Tutto quello che propongo nel mio lavoro l’ho prima sperimentato sulla mia ‘pelle’, credo che prima di aiutare un’altra persona bisogna essere capaci di aiutare sé stessi.

      dott.ssa Mariella Pipoli

      Psicoterapeuta della coppia e Sessuologa

      Perché sono diventata psicologa psicoterapeuta? Fin da ragazzina ho sentito il desiderio di scoprire il modo più adatto che permettesse a chiunque di dare il meglio di sé… succedeva già con i compagni di scuola che non amavano studiare e scoprivo che ognuno aveva talenti diversi, che difficilmente emergevano finché esisteva un solo modo per guardare le persone… E quando, attraverso alcuni dei miei educatori, i più speciali, ho visto come la psicologia permettesse di trovare un senso più pieno e profondo nelle esistenze, allora ho iniziato a intravedere il mio percorso.

      Ho fatto entrare la Psicologia nella mia vita e, da quel momento, mi sono messa alla ricerca, che continua ancora oggi, delle migliori espressioni del benessere. Dopo la laurea, ho cercato una scuola di specializzazione in Psicoterapia che desse importanza non solo alla parola ma anche al corpo, perché iniziavo a scoprire quanto siano inscindibili tra loro le emozioni, i pensieri, le manifestazioni corporee…siamo un tutt’uno in quello che ci accade! Cosi ho scelto l’indirizzo Umanistico-Bioenergetico che, insieme a maestri e colleghi meravigliosi, mi ha permesso di trovare quell’unità mente-corpo che ricercavo e di guardare ogni persona nella sua totalità e unicità.

      E, man mano che sono andata avanti nel mio lavoro clinico, accompagnando tante persone nella comprensione delle loro difficoltà e del loro disagio, dall’ansia alla depressione, da una crisi motivazionale a un problema con il partner, ho individuato un tema che mi sta particolarmente a cuore, ovvero, le relazioni familiari, come “culla” in cui le dinamiche che accadono contribuiscono a dire chi siamo noi. Per questo ho scelto di ampliare il mio ambito professionale e la mia sensibilità personale con le specializzazioni in Psicosessuologia e in Psicoterapia della Coppia e della Famiglia (un modello sistemico-gestaltico italo-brasiliano) per potermi dedicare a 360° al benessere della persona e di queste nostre relazioni attraverso le quali siamo concepiti, nasciamo, ci formiamo, ci separiamo, realizziamo noi stessi, non una sola volta, ma ogni volta che scegliamo una nuova relazione o un nuovo modo di stare nelle stesse relazioni. E da quando sono diventata mamma, nella primavera del 2021, tutto questo ha un valore ancora più profondo per me.